#librimaifiniti 𝙱𝚊𝚋𝚎𝚕 di 𝚁.𝙵. 𝙺𝚞𝚊𝚗𝚐

▶️Per questa nuovissima rubrica, la nostra Wendy vi vi porterà 𝙱𝚊𝚋𝚎𝚕 di 𝚁.𝙵. 𝙺𝚞𝚊𝚗𝚐.

Questo libro lo presi attirata dalla edizione super instagrammabile e perché mi mancava della carta forno a casa. Quando uscì sentivo tutti parlarne come il libro del momento e sembrava una storia molto interessante, stile dark academia con un pizzico di magia.

𝑽𝒊 𝒓𝒊𝒑𝒐𝒓𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒊 𝒍𝒂 𝒕𝒓𝒂𝒎𝒂:
《Oxford, 1836. La città delle guglie sognanti. Il centro di tutta la conoscenza e l’innovazione del mondo. Al suo cuore c’è Babel, il prestigioso Royal Institute of Translation dell’Università di Oxford. La torre da cui sgorga tutto il potere dell’impero. Rimasto orfano a Canton e portato in Inghilterra da un misterioso tutore, Robin Swift credeva che Babel fosse un paradiso. Fino a che non è diventata una prigione… Può uno studente lottare contro un impero?》

Tutto molto figo e allora perché non sono riuscita a continuarlo?
Ovviamente tutto quello che riporterò in seguito è una esperienza puramente personale, so che a molti il libro è piaciuto perciò non voglio scoraggiarvi dal leggerlo ma solo esservi accanto nel caso decidiate di mettere giù un libro e non leggerlo più. 

𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒆𝒔𝒑𝒆𝒓𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂:
La storia parte in maniera a dir poco lenta con le vicende del protagonista prima dell’entrata al college. Assistiamo a episodi di abusi e in cui Robin viene addestrato peggio che nella stanza dello spirito e del tempo. La cosa mi ha fatta spazientire perché io volevo skippare alla parte interessante, ma anche quando finalmente dopo una bella tritata di scatole Robin entra in questo benedetto college, di nuovo ci dobbiamo sorbire una sfilza di episodi lenti e noiosi. Praticamente veniamo istruiti anche noi lettori su etimologia e significati di parole su parole, più avvenimenti tranquillamente saltabili della vita del protagonista. Arrivata a pagina 204 avevo perso ogni speranza che questa storia diventasse interessante. Il sistema magico non l’ho capito e a questo punto nemmeno mi interessa capirlo. Capitoli di almeno 20 pagine l’uno che potrebbero tranquillamente fare a gara con Dio di Illusioni (ma non vincerebbero). E di 200 pagine forse succede una cosa interessante. Una.
Ad un certo punto stavo smettendo di leggere perché non avevo mai voglia di continuare la storia perciò ho accantonato il libro e ne ho iniziato un altro. È stato difficile ma penso che se non lo avessi fatto sarei entrata in un bel blocco.
Ad oggi penso che sia una bellissima edizione da tenere a casa ma nulla di più e non credo gli darei un’altra possibilità.

➥Questa è stata la mia esperienza con Babel ma ora voglio sapere la vostra! Non abbiate paura di chiudere un libro, ce ne sono mille altri da leggere! Mal che vada ce lo faremo raccontare da qualcun altro o fate come me e leggete una pagina sì e una no solo per vedere come finisce.

A presto! Vi aspettiamo nei commenti 🩷



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